Il museo dei sogni di Federica: tappezzare pareti e soffitti di parole che ci...
Il museo dei sogni di Federica è una "casa-promemoria" in cui pareti, soffitti e pavimenti sono tappezzati di parole raggruppate ordinatamente per sinonimia, per ricordare che spesso parlare la stessa lingua non è presupposto sufficiente a capirsi.
Nel mio museo ideale ci sono solo libri ed esperienze multisensoriali
Partendo dal suo oggetto preferito, il libro, Silvia descrive minuziosamente quello che potrebbe essere il museo ideale che possa permettere a tutti di poter ammirare i libri attraverso esperienze multisensoriali.
Un ambiente senza quelle maledette barriere architettoniche
Chiara presenta la sua idea di museo ideale: Serenity, un paese privo di qualsiasi barriera architettonica, accessibile a tutti dove confrontarsi ed esprimere liberamente le proprie passioni.
Un museo dell’umanità tra le mura domestiche
I B.Liver immaginano un museo personale la cui visita faccia star bene. Non soltanto oggetti ma anche sguardi rivolti al futuro. Francesco pensa a un museo dell'umanità nella propria casa, dove i pensieri della più grandi menti dell'umanità diano ogni giorno ispirazione e desiderio di crescita.
Dentro la mia cameretta ritrovo il passato e i suoi profumi
Caterina ci offre una descrizione minuziosa della sua camera che lei stessa considera una sorta di museo: uno spazio in cui ogni oggetto riporta alla mente un ricordo, un luogo da rispettare e di cui avere cura.
Ginevra: “Convivo ogni ora con una malattia che pochi conoscono”
Ginevra, 13 anni, racconta di come abbia da sempre dovuto convivere con una malattia genetica rara, la fibrosi cistica, e di quanto sia necessario, sia per i malati che per le persone a loro care, parlare e fare conoscere questa malattia per sentirsi meno soli e allontanare il senso di paura.
Intervista impossibile a Lucio Dalla: “Mia figlia l’avrei chiamata Futura”
«La cosa che mi piace di più non è mai quella che sto facendo, ma quella che farò dopo, anche se non la so fare». Leggi l'intervista impossibile a Lucio Dalla.
“Rondine” è un’esperienza unica: nella convivenza ho capito chi sono veramente
Beatrice racconta di come l'esperienza del "quarto anno" di Rondine le abbia permesso di imparare ad andare alla scoperta di se stessa, conoscendo persone fantastiche che hanno reso il percorso unico.
“Rondine” è uno spazio sicuro: raccontandomi, ho preso consapevolezza
Ginevra riflette su come l'esperienza del "quarto anno" presso Rondine le abbia dato la possibilità di riscoprire se stessa, sentendosi parte di una comunità e imparando a guardare ciò che le accade intorno con più consapevolezza, con uno sguardo accogliente e non giudicante.
A “Rondine” ho imparato a rompere gli schemi e a crescere con gli altri
Veronica, 17 anni, è una ragazza che ha deciso di partecipare al progetto «Quarto Anno» di Rondine Cittadella della Pace. In questo articolo ci parla di come questa esperienza le abbia permesso di andare oltre le ferite del suo passato, rinnovando in lei il desiderio profondo di apprezzare e vivere a pieno la sua vita.