All’InVisibile Festival un flash mob dei ragazzi tra il pubblico

Cristiana Bonzi, B.Liver

Uno squarcio che dà il via all'InVisibile Festival. Una performance partita silenziosa tra alcuni ragazzi del pubblico: gli studenti di Design del liceo Artistico Preziosissimo Sangue di Monza, accompagnati da alcuni docenti. Uno spettacolo iniziato da un filo rosso che unisce e da nodi da sciogliere. Insieme.

Chi ben comincia è a metà dell’opera, si dice. Di fatto, l’introduzione speciale a cura degli studenti dell’indirizzo Design del Liceo Artistico Preziosissimo Sangue di Monza, accompagnati dai docenti Francesca Giuffrida, Elena Dal Santo, Mariolina Fossati e Claudio Migliavacca, ha avuto il preciso compito di portarci per mano nel mood del festival, dandoci l’assaggio emotivo di quel che avremmo vissuto nelle tre giornate «invisibili».

Sparpagliati in modo casuale tra il pubblico, i ragazzi hanno cominciato a muoversi tra le installazioni della mostra Cicatrici come in un silenzioso flash mob, che ha aperto una suggestiva performance tra l’eco di frasi declamate e ripetute – «Sentirsi appesi», «Ascoltami!, «Ricordati», «Comprendimi» – mentre un gomitolo di filo rosso veniva srotolato di mano in mano, unendoli idealmente. Lo stesso filo poi abbandonato e trasformato in fiocchi da sciogliere con l’aiuto dei compagni e la partecipazione del pubblico, a sottolineare l’importanza dello stare insieme.

Un momento del flash-mob dei ragazzi del Liceo Preziosissimo Sangue di Monza all’InVisibile Festival

Ed è con questo tacito invito che studenti e studentesse hanno letteralmente strappato i pannelli di lycra che nascondevano lo spazio destinato a ospitare la riunione di redazione, dando ufficialmente l’avvio al festival.