Caro amore, grazie di avermi reso libera

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di Arianna Morelli

La B.Liver Arianna ha scritto una lettera. Ma non una qualunque, una lettera all'amore. Lo stesso amore che prova verso Melissa, una donna. E ora si sente pronta ad urlarlo al mondo.

Caro amore…

Caro Amore,

Sì, parlo con te. Lo ammetto, quando ho saputo di dover scrivere di Te, un po’ sono andata in crisi. Non so se questo inizio può essere degno di tutte le sfaccettature e tinte che ti definiscono, me lo auguro. Sento la responsabilità e l’onore di dover parlare di Te. Non è semplicissimo; amo tantissime cose nella mia vita. Amo studiare. Amo il mio cane Piero. Amo i miei due gatti Tequila e Braulio. Amo le lasagne fumanti che mi preparava nonna. Amo mia sorella Ilaria. Amo Melissa. Ebbene sì, caro Amore, amo una donna, e ora potrei urlarlo, perché ho già vissuto negli anni la paura di ammetterlo, prima a me stessa, poi agli altri. Ho già vissuto abbastanza nell’ombra. Mi fa sorridere pensare che un concetto così bello, come quello che rappresenti, possa far paura. È una contraddizione.

Amo una donna

Amo una donna, e che donna fammi dire, e non mi vergogno più, non ho più paura. Questo mio venir fuori dalle tenebre, rispetto a questo, ha avuto un sacco di ripercussioni positive, che io prima nemmeno immaginavo: ad esempio, ora come ora Melissa è una delle migliori amiche della mia sorellina. Quando vivi nell’ombra non c’è possibilità, ma appena ti sporgi un po’ più in là, eccola. Con Te, grazie a Te, io questo coraggio l’ho trovato.

Naturalezza. Ci vuole questo per approcciarsi a Te, per parlare, per condividerTi. Ci vuole solo Naturalezza.

Quel «solo», per alcuni, è una montagna invalicabile, per altri una possibilità. Quando ho parlato a Ilaria, bambina di sei anni, di questa parte della mia vita, un po’ avevo paura. Avrei voluto, da una parte, rimanere comoda nel mio angolino, all’ombra da tutto e tutti, ma c’era un’altra parte di me che, impellente, scalpitava, mi urlava addosso che non sarebbe stato giusto, per rispetto nei Tuoi confronti e soprattutto nei miei. Che tu sei il bello della vita, che è giusto condividere e condiverTi, è giusto e doveroso parlare di Te, di ogni tua forma.

Perché l’Amore è tutto bello, non esistono serie A e serie B, non esistono campionati, non esistono squadre minori, non c’è un vincitore. L’amore si definisce proprio per la sua libertà di espressione, soprattutto.

Così con i dovuti modi, avevo preso da parte quella nanetta e gliel’avevo detto, forse un po’ impacciata, e la sua reazione fu la cosa più bella al mondo e mandò tutte le mie paure al loro posto. Le tirò fuori dal buio, facendomele osservare in faccia, e dopo averle riconosciute tutte mi resi conto che ogni azione fatta con naturalezza non può fare paura, o essere contro di noi, soprattutto se si parla di Te. Ilaria mi aveva insegnato a raccontarmi nella mia integrità, a non lasciare monchi di storia intorno, quando mi veniva chiesto qualcosa, a tirar fuori ogni singola parte di me e così alla domanda: «e il fidanzato?», avrei avuto una risposta «sì, sono fidanzata. Con Melissa». Mi aveva ricordato che, per definirmi, non sarebbe bastato farlo con me stessa, che un posto nel mondo, per me, c’era, era da trovare, che forse, avrei trovato qualcuno contrario ma avrei sempre avuto il suo appoggio. Ilaria mi aveva sorriso e risposto: «quando me la fai conoscere?».

“Quando vivi nell’ombra non c’è possibilità, ma appena ti sporgi un po’ più in là, eccola. Con Te, grazie a Te, io questo coraggio l’ho trovato.”

– Arianna Morelli

Quanto hai cambiato la mia vita

Caro Amore, ogni volta che penso a quanto hai cambiato la mia vita nell’ultimo anno, rido. Mi vien da sorridere, perché hai stravolto tutto, mi hai scombussolata. Sei entrato piano per poi creare scompiglio ovunque. Sento di doverti ringraziare perché , è anche merito tuo se sono fuori dalla zona grigia, indefinita e indefinibile, se ora riesco a definirmi. Sì, sono Arianna, una figlia che non sempre sa essere affettuosa con i propri genitori, una sorella che spesso fa dispetti alla sorellina, dimenticandosi dei quindici anni di differenza, una studentessa che ogni tanto si perde in ragionamenti troppo filosofici, che mandano in tilt anche la sua mente, una ragazza che ama e non ha più paura di farlo. Una ragazza che vuole amare, liberamente.

La prima volta che parlai di Te, senza paura, fu con nonna: una donnona alta e grande, il suo sguardo poteva sembrare severo a chiunque ma non a me. È stata uno dei miei primi amori. Ero seduta sul divano e lei sulla sua sdraio in legno. Con cautela, le dissi che probabilmente mi ero resa conto di essere lesbica. Avevo una paura addosso, sentivo le ginocchia cedere, avevo bisogno della sua approvazione. Lei mi guardò in silenzio e piano disse: «Basta che mi porti in casa persone che mangiano». La guardai e sorrisi.

Avevo davvero avuto paura di parlare di Te?

Grazie di tutto Amore, grazie per come hai decostruito e ricostruito la mia quotidianità. Grazie per avermi messo a fianco una donna dalla chioma rossa e dagli occhi che parlano.

“Amo le lasagne fumanti che mi preparava nonna. Amo mia sorella Ilaria. Amo Melissa. Ebbene sì, caro Amore, amo una donna, e ora potrei urlarlo, perché ho già vissuto negli anni la paura di ammetterlo, prima a me stessa, poi agli altri. Ho già vissuto abbastanza nell’ombra”

– Arianna Morelli