Un progetto finanziato dal Comune di Milano aiuta per persone con disabilità a ritrovare l’autonomia per crearsi una vita indipendente.
All’alba dei 35 anni è giunto il momento di iniziare un percorso di vita indipendente, perché pur non avendo ancora un lavoro stabile, voglio imparare a prendere le mie decisioni in autonomia e senza paura di eventuali errori, anzi, affrontando le conseguenze che si potrebbero verificare da un’eventuale scelta errata.
Questo progetto è finanziato e coordinato dal Comune di Milano, e aiuta le famiglie che hanno una persona con disabilità e che quindi non è totalmente autonoma e indipendente sotto tanti punti di vista.
La legge su cui si basa questo progetto è quella del «dopo di noi», cioè la legge 112/2016 che «si propone di promuovere e favorire il benessere, l’inclusione sociale e l’autonomia delle persone con disabilità; obiettivo principale è quindi favorire l’autonomia delle persone affette da grave disabilità».
È per questo che ufficialmente a febbraio di quest’anno, dopo aver sistemato tutti gli aspetti burocratici per l’avvio del percorso, ho iniziato a incontrare Elia, un ragazzo che ha il compito di farmi crescere e introdurmi alla vita indipendente, aiutandomi a fare delle scelte in autonomia e a prendermi le responsabilità di quello che scelgo.
Con Elia fino ad ora ci siamo quasi sempre trovati nei dintorni di casa mia e solo una volta siamo riusciti a incontrare altre persone che stavano facendo il mio stesso percorso di vita indipendente. Ovviamente, questo progetto non coinvolge solo le persone come me che sono su una sedia a rotelle, ma include diversi soggetti (alcune delle persone che ho incontrato, per esempio, non sono riuscito a capire che tipo di disabilità avessero perché non era evidente come nel mio caso).
Con Elia c’è un rapporto di rispetto, amicizia e fiducia reciproca, per cui imparando a conoscerlo non mi viene da dubitare delle iniziative in cui mi coinvolge, anche perché per il momento non abbiamo fatto grandi cose, ma sono convinto che anche nelle settimane future potrò stare sereno ed essere coinvolto nelle attività che progetteremo insieme.
Questo è un punto importante per me: ogni attività che facciamo io e lui la scegliamo insieme, e solo il fatto che io sia risultato positivo al Covid ha rallentato il percorso, che ora con la mia riconquistata negatività al virus, ha ripreso il ritmo settimanale prestabilito. Ogni settimana si stabilisce insieme le attività che faremo, e prima o poi (non è ancora stato deciso quando, ma io non ho fretta) il percorso prevederà un’esperienza con altri coinquilini. Quello sarà uno degli ultimi passaggi, quindi di tempo ce n’è ancora prima di arrivare a quella situazione.
Famiglia con persona disabile, simbolo rappresentante la legge su cui si basa il progetto