Sogna, combatti e merita. È con questo motto che Cristiano progetta e conquista la sua autonomia, riuscendoci.
di Cristiano Misasi
Un disabile è colui che nonostante le varie vicissitudini della vita, continua ad andare avanti, disabile è una persona che trova infiniti modi per essere diversamente abile.
Sono Cristiano e sono un disabile, all’età di 9-10 mesi mi è stata diagnosticata la tetraparesi spastica, una paralisi causata da un danno neurologico che coinvolge tutti e quattro gli arti, accompagnata da una forte rigidità che rende i movimenti robotici; perciò, mi adagio su una sedia a rotelle. Sin da bambino molti medici non speravano in miglioramenti clamorosi, ma fortunatamente i miei genitori non furono dello stesso parere, vedevano in me un potenziale, qualcosa per il quale valeva tentar il tutto per tutto.
Mia madre mi insegnò l’arte della pazienza e dell’umiltà, mi fece studiare duramente, perché diceva che la mente era il muscolo più importante da allenare, mi accompagnava a fare logopedia sostenendo che la parola era la mia arma principale, ed era sempre lei che trovava vari metodi per placare i miei capricci quando, da piccolissimo, non volevo eseguire gli esercizi della fisioterapista.
Non abbassare MAI lo sguardo
Mio padre fu invece in grado di far crescere a dismisura la mia autostima, sin da bambino per lui ero il figlio prediletto, mi insegnò che con gli altri non devi mai abbassare lo sguardo, perché tu sei tu, e se ti guardano con superiorità è solo perché non ti conoscono ancora; mi trasmise la passione per i motori, a 5 anni e mezzo mi mise in sella al mio primo quad a benzina, compiuti i 16 anni mi avviò in pista a girare con i go-kart da competizione. Mi impartì nozioni di meccanica, per sfruttarla a mio favore modificando e adattando tutto ciò che mi circondava.
A 19 anni e mezzo, quando presi la patente con la lode dell’esaminatore della prova di guida, mio padre era entusiasta ma per niente sorpreso, perché era già a conoscenza delle capacità che mi aveva trasmesso. Quando venne a mancare, nel 2018, continuai a seguire le sue direttive per renderlo orgoglioso.
Qualche mese dopo, forse anche grazie al suo aiuto celeste, conquistai una delle mie vittorie più grandi, dopo aver proclamato le mie idee in un comizio, venni eletto consigliere di maggioranza del mio paese. Tuttavia, dopo aver raggiunto obiettivi importanti, mi mancava ancora qualcosa, sentivo il bisogno di essere autonomo, libero. Per diventarlo, dovevo prima slacciare un po’ i fili della rigidità che mi tenevano prigioniero, così dopo tantissimi interventi chirurgici, decisi di eseguire quello che avrebbe migliorato realmente la situazione: mi feci impiantare nell’addome una pompa al baclofen, un dispositivo che eroga un medicinale nel midollo e rilassa i muscoli.
Sono diventato autonomo al 99%
A cambiarmi radicalmente la vita fu però l’incontro che feci nel centro riabilitativo dove andai per il post-intervento: conobbi un veterano della disabilità di nome Federico Villa, lui mi tramandò come un fratello maggiore, tutti i segreti per vivere una vita in totale autonomia. Seguii i suoi consigli, mi impegnai caparbiamente, e giorno dopo giorno, non badando alle cadute e ai fallimenti che si alternavano ai tanti progressi, diventai autonomo al 99% ed ora sono in grado di vestirmi, fare i passaggi e andare al bagno senza bisogno d’aiuto.
Posso dire di essere orgoglioso della mia vita, ma essendo giovane ho altri mille obiettivi: adesso sogno di raggiungere un’indipendenza economica e condividere la mia esperienza di vita con altri ragazzi che hanno problemi simili. Tuttavia, non posso trovare un lavoro convenzionale in quanto, per mantenere la mia autonomia non riesco ad essere pronto alle 8 di mattina. Ciò nonostante, sono convinto che con l’evolversi degli ausili per la disabilità i miei tempi si ridurranno. Da poco sto collaborando con l’azienda My Real Soul che si occupa di lanciare Start-up, insieme abbiamo avviato alcuni progetti cercando di illuminare alcune zone buie riguardante gli ausili, sono convinto che questa cooperazione regalerà grandi cose al mondo dei diversamente abili.
Sogna, combatti e merita: questo è il mio motto.