Gli abbracci che mancano durante il lockdown

Di Alessia Piantanida

Ci troviamo in un anno in cui le nostre abitudini sono cambiate radicalmente da un momento all’altro.

Con il tempo ci siamo abituati a indossare la mascherina, a igienizzarci costantemente le mani, a mantenere le distanze, a rinunciare ai viaggi, a limitare gli incontri con gli amici, a lavorare e studiare in smart working e tante altre piccole rinunce.

Isolamento e abbracci

Penso però, che ad una di esse per la quale sto soffrendo molto in questo ultimo periodo di isolamento – e non credo di essere l’unica -, non mi sono per niente adattata.

Essendo una persona molto sensibile e affettuosa, sono sempre stata abituata a cercare un contatto con l’altro attraverso abbracci e baci. Era qualcosa di magico che mi faceva stare bene e mi dava la carica, soprattutto nei momenti di difficoltà.

«Tu mi abbracci: io sono la persona più felice del mondo», e chi mi conosce lo sa molto bene.

Ora che tutto è cambiato mi trovo in grande difficoltà e devo dire anche un po’ scoraggiata. Al pensiero che se mi avvicino a una persona cara non posso abbracciarla, baciarla e addirittura a volte nemmeno darle la mano, mi sento a disagio perché non rientra nei miei schemi e credo che difficilmente riuscirà ad entrarci.

Il «Ti voglio bene»

Mi mancano gli abbracci della mia nonna. Vorrei andare lì e dirle «Ti voglio bene. Grazie per avermi cresciuta e curata quando ero piccola e per avermi fatta diventare la persona che sono. Sei stata un grande esempio per me e lo sei tuttora».

Mi mancano gli abbracci dei miei amici.

Mi mancano gli abbracci e i baci del mio ragazzo che, nonostante riesca a vederlo una o due volte alla settimana, non è più come prima, quando ci vedevamo tutti i giorni e potevamo andare in giro e stare tutto il weekend insieme.

Mi mancano gli abbracci forti forti della Sofi che mi tiravano su il morale da un momento all’altro.  

Mi mancano anche gli abbracci di una persona che ho risentito recentemente, che veniva a trovarmi quando ero in ospedale. La Franca! Lei che mi ha insegnato a lavorare all’uncinetto nonostante io fossi mancina. Mi ricordo che arrivava in reparto e dava un mega abbraccio a tutte. Un abbraccio che in quei momenti e in quel luogo serviva tantissimo a darti la forza di andare avanti.

Torneremo ad abbracciarci

Ora tutto questo non c’è più, o per lo meno è ridotto e io mi chiedo costantemente quando potrò riabbracciare tutti. Una cosa però la so. Quando questo accadrà, sarà ancora più bello di prima!

Torneremo ad abbracciarci, ne sono sicura e a quel punto molti di noi saranno molto più felici e si godranno di più ogni singolo momento della propria vita.

«Un abbraccio è speranza», questa è una frase che ho sentito alla televisione e subito me la sono segnata perché rispecchia in pieno il mio pensiero e quella che sono io come persona. Un abbraccio è capace di darti positività, di farti stare meglio. Ti fa capire che la persona che ti sta abbracciando in quel momento è lì per te ed è pronta ad aiutarti, o anche solo a ricambiare il tuo gesto d’affetto. Durante l’abbraccio spariscono tutti i pensieri negativi perché ci si concentra solo sulla persona che si ha di fronte e sul fatto che anche lei è pronta ad instaurare un rapporto con te.