Tonki, può una foto stampata su cartone cambiare il mondo?

Immagine in evidenza estrapolata del sito di Tonky https://www.tonki.com/it/inspiration
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Può una foto stampata su cartone cambiare il mondo? Tonki lo ha fatto dando vita ad un’impresa sostenibile, capace di coniugare la bellezza di un ricordo impresso su carta con il desiderio di costruire un futuro a misura d’uomo. E lo continua a fare contribuendo a divulgare un pensiero bello, ricco e libero come quello che Il Bullone genera ogni mese rileggendo la contemporaneità attraverso gli occhi di ragazzi con un vissuto (o un presente) di malattia. Durante il mese di settembre 2020 infatti, chi acquisterà un prodotto Tonki, riceverà in omaggio una copia de Il Bullone. 

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Di Elisa Tomassoli

Dall’altra parte dello schermo attendo con trepidazione Ruggero Frigoli, co-fondatore e CEO di Tonki: avrei voluto incontrarlo di persona, ma, in realtà, la nostra video intervista si è rivelata molto professionale. Non appena inizio a porgli le domande, riesco a scorgere nel suo volto un misto di emozione e orgoglio, il ritratto di un giovane imprenditore orgoglioso del proprio lavoro. Ruggero Frigoli inizia a spiegarmi da dove è nata l’idea del loro prodotto: la grande occasione si rivela un viaggio low cost che Ruggero intraprende dall’Italia per raggiungere la fidanzata Alessandra in Inghilterra; nell’ultima parte del suo viaggio Ruggero ricorre anche all’autostop, scrivendo la sua destinazione su un pezzo di cartone; quel pezzo di cartone verrà poi regalato ad Alessandra, che con grande gusto e originalità lo utilizza come cornice per una fotografia. Così, nove anni fa è nata Tonki, una piccola impresa di Brescia, che vende cornici realizzate con fogli di cartone, acquistabili sul sito tonki.com

Da dove proviene il materiale che utilizzate?

«Il materiale viene acquistato dall’azienda, ma ciò che non è scontato è che, ad oggi, non inseriamo plastica in nessun tipo di componente, a partire dalle etichette in carta, e di fatto sia il prodotto che il packaging sono realizzati in carta riciclata; abbiamo deciso di non trascurare l’ambiente, e di fare di ciò un nostro trend».

Durante il mese di settembre 2020 infatti, chi acquisterà un prodotto Tonki, riceverà in omaggio una copia de Il Bullone. 

Come avete affrontato l’emergenza Covid-19?

«Durante la Fase 1, ovvero nel pieno del lockdown, è andata male, come a tutti, ma, dal punto di vista lavorativo, è stato il miglior periodo di sempre; a livello di marketing, già nei primi giorni siamo riusciti a trasformare le paure che avevamo e l’incertezza per la situazione, in comunicazione che ha toccato emotivamente il cuore delle persone. Abbiamo fatto una campagna con sconti molto importanti, e abbiamo cambiato il modo di comunicare, chiudendo anche la produzione; volevamo trasmettere che siamo due ragazzi con un’azienda, che non possono produrre, e che non provano imbarazzo a condividere le loro paure. La risposta è stata fantastica, con moltissimi messaggi di sostegno, e ciò è confluito in migliaia di ordini che ci hanno permesso di lavorare per due mesi, smaltendoli in quattro settimane. Nella fase 2, umanamente, la situazione è migliorata, ma per il nostro lavoro ci sono ancora molti interrogativi sul futuro; tutti i nostri piani sono saltati, abbiamo dovuto improvvisare, ma senz’altro restiamo positivi».

Che cos’è per te la fotografia?

«Siamo in un’epoca in cui si scattano una marea di fotografie, soprattutto con gli smartphone, ma allo stesso tempo vi è una necessità di possedere qualcosa di fisico, di materiale: io noto che i momenti importanti della vita alla fine sono pochi, e sentono la necessità di essere ricordati in modo diverso; infatti, con la mia azienda abbiamo notato che la maggior parte delle fotografie che stampiamo riguardano la nascita di un bambino, i viaggi e molti altri momenti felici, che con le foto rimangono tangibili per sempre. La foto stampata, a mio parere, è molto intima, rimane in casa propria, e solo una cerchia ristretta di persone possono vederla».

Com’è il vostro rapporto con i social?

«Noi siamo nati sui social, ed esistiamo grazie a quelli: non abbiamo negozi fisici, il nostro lavoro si fonda interamente sui social; la nostra azienda è piccola, e il nostro target va dai 25 ai 50 anni, persone attente all’estetica, famiglie. I social hanno un potere grandissimo, poiché permettono di diffondere il nostro prodotto in modo diretto, trasparente e unico; ad oggi, solo con un computer, possiamo vendere il nostro prodotto in tutta Europa, e questo per noi è un risultato eccezionale».

Ruggero Frigoli Co-Fondatore e CEO di Tonky insieme alla sua ragazza Alessandra

Avete mai ricevuto delle critiche?

«Qualche critica c’è sempre, e a volte fa anche bene, soprattutto se è costruttiva; detto ciò, devo dire che siamo stati abbastanza fortunati, in quanto il nostro prodotto risulta genuino, e i nostri clienti non hanno mai espresso forti critiche. Ogni tanto si sono verificate delle critiche abbastanza spinte, e ci ha sorpreso che siano stati i nostri stessi clienti a rispondere, difendendoci: è stato fantastico».

Ci sono stati dei momenti in cui vi siete sentiti sconfitti?

«I primi anni sono stati duri, e parlo soprattutto per le piccole imprese che partono dal nulla; nel nostro caso, non ci siamo affidati a investitori esterni, ci siamo totalmente autofinanziati; le difficoltà sono moltissime, ma questo è anche il motivo per cui ho scelto questo lavoro: fare l’imprenditore significa accettare i rischi e le fatiche, significa alzarsi la mattina e cercare di risolvere i problemi della propria impresa. Noi siamo stati fortunati, abbiamo avuto un riscontro positivo immediato, ricevendo molti complimenti e continuando a crescere: questo ci ha dato la carica da subito, spronandoci ad andare avanti nonostante tutto; non ci sono stati ancora dei momenti di forte crisi, ma i problemi e gli imprevisti sono all’ordine del giorno, ma questo fa anche parte del gioco».

Quanto è importante il ruolo del team in un’azienda?

«In teoria, dovrei risponderti che il team è tutto, ma nella pratica posso dirti che da soli è impossibile farcela; per la nostra azienda, che non ha fondi illimitati, è stato proprio trovare le persone giuste, e assegnare loro i ruoli in cui potessero essere più efficienti. Mi sono reso conto che il team può rivelarsi sia una forza che una rovina: esso comporta costi che devono essere colmati con risultati validi».

Immagine in evidenza estrapolata del sito di Tonky https://www.tonki.com/it/inspiration
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Come hai deciso di voler diventare un imprenditore?

«Prima di Tonki, avevo avuto tre esperienze imprenditoriali che si sono rivelate fallimentari: già all’università avevo provato a vendere online stampe e prodotti di arredamento, ma probabilmente era ancora troppo presto; avevamo capito che vendere stampe e prodotti raffiguranti opere di grandi artisti non offriva un plus, e non incontrava la domanda degli utenti. Il nostro prodotto è nuovo, comodo e smontabile, ha tante caratteristiche che lo rende speciale».

Qual è stata la forza che ti ha spinto a non arrenderti, nonostante i fallimenti?

«Sono stato spinto dalla mia forza, dal desiderio di creare una mia azienda; se una persona ha dentro di sé un’aspirazione, un sogno e la convinzione, non ci si arrende di fronte al primo, al secondo o al terzo fallimento: fa parte del gioco. Se si pensa di potersi arrendere alla prima sconfitta, o di non avere la forza per riprovare, forse l’imprenditore non è il lavoro che fa per te, in quanto non esiste nessun sogno che possa essere realizzato senza incappare in sconfitte o in porte in faccia».

Così, saluto Ruggero, e mentre chiudo la connessione con Skype, mi rendo conto di quanta speranza verso il futuro mi ha lasciato questa intervista: mi sono confrontata con un giovane imprenditore, che ha avuto la forza di volontà di inseguire con caparbietà il suo sogno, senza mai arrendersi, e con ancora la fame di un giovane uomo che vuole assicurare un futuro per sé e per la sua famiglia, producendo un articolo vendibile, sostenibile, e completamente riciclabile. Ruggero Frigoli mi ha insegnato che il domani ci può sempre riservare delle sorprese, delle occasioni che nascono anche da piccoli momenti speciali della quotidianità, che ogni grande progetto è possibile grazie al sostegno e alla buona volontà dei collaboratori di cui ci si circonda; ogni cosa è possibile, quando si ha fame di vita, e quando si ama il proprio lavoro. Ora non vedo l’ora che arrivi Natale per poter regalare ai miei cari una cornice Tonki per conservare i momenti speciali della loro vita.