«Vostro figlio avrà la Trisomia 21» e abbiamo scoperto l’amore

Di Serena Martini

Il 6 agosto 2019 abbiamo vinto la lotteria!

Non la lotteria che tutti conoscono e molti provano a giocare, no, questa é una lotteria che non pensavamo nemmeno di aver giocato, una lotteria che non avevamo assolutamente preso in considerazione.

«Vostro figlio avrà la Trisomia 21»

Ho quasi 32 anni e a maggio scorso ho felicemente scoperto di essere incinta; una gravidanza considerata perfetta, senza nausee, senza paranoie, senza problemi al feto, e via dicendo.

Il 6 agosto in tarda mattinata avevamo una regolare visita di controllo, e di ritorno dalla nostra vacanza al mare, la mia preoccupazione era l’abbronzatura; la dottoressa era stata chiara: «in gravidanza meglio non stare troppo al sole», e ovviamente io non avevo ascoltato del tutto il consiglio e il colorito si notava, eccome! 

Aspettavamo l’esito dell’amniocentesi per aver riscontrato un medio-alto rischio al test per verifica di eventuali trisomie, ma… perché sarebbe dovuto capitare qualcosa di simile proprio a noi, giovani e con poche possibilità di rischi?

Appena entrati per la visita quell’immediato sesto senso femminile si è rifatto vivo in un istante, pensandoci meglio non mi aveva quasi mai abbandonata durante tutto il periodo seguente l’esame, ma non avevo voluto darci troppo peso, così, appena seduti, improvvisamente, la notizia, arrivata con la stessa delicatezza di una fucilata al centro del cuore: é arrivato il risultato ed é positivo, vostro figlio avrà la trisomia 21.

È tutto reale

Sguardi freddi, assenti, elenco di patologie e problematiche come se leggesse un libro di medicina e l’unica domanda nella mia testa in quel momento era: sto vivendo un film, vero? E un attimo dopo: ora mi dirà che si sono sbagliati!

E invece era tutto reale. Siamo rimasti immobili, senza reazioni. Nessuna parola pronunciata dalla dottoressa aveva senso, sembrava che parlasse una lingua sconosciuta.

Appena usciti, con le lacrime sul viso e in silenzio, mentre percorrevo la strada dall’ospedale al parcheggio, mi sono voluta aggrappare alla speranza dello sbaglio.

Cos’è la sindrome di Down

Pensandoci oggi mi sembra così assurdo! Cercavo su internet notizie di ogni tipo e ripetevo a mio marito: forse il test è errato, forse c’è stato uno scambio… senza prendere veramente sotto esame il punto: nostro figlio avrebbe avuto la sindrome di down e noi non ne sapevamo un bel niente! 

Questo cosa avrebbe significato per le nostre vite? E per la sua vita? Ci sentivamo persi!

Prima del 6 agosto non sapevo cosa volesse dire superare gli ostacoli, ma soprattutto non sapevo cosa volesse dire Amare, ma per questa scoperta ci è voluto più tempo!

La rabbia

La rabbia è stato il primo sentimento in assoluto. La domanda fissa: perché a noi? 

Andavo al lavoro, a lezione di yoga, e non lo raccontavo a nessuno; prima dovevo farci i conti io, noi, la mia famiglia; prima dovevo capire, c’era tanta ignoranza nelle nostre menti. Cosa significa avere un figlio con la trisomia 21? 

Guardavo gli altri bambini: «mio figlio non sarà così», ma non sapevo come sarebbe stato, non avevo paragoni. Ed é proprio questo quello che spaventa più di tutto.

Tante ricerche, tante letture, abbiamo conosciuto persone, dottori, partecipato a una conferenza, e ogni piccolo passo ci portava un po’ avanti e un po’ indietro, stavamo un po’ meglio e poi un po’ peggio, sembrava di vivere in una bolla. Ogni tanto oltre la rabbia arrivava la paura, la paura dell’ignoto, di non essere all’altezza, ma, non è vero che la paura ce l’hanno tutti? Non si è mai pronti a diventare genitori.

Eravamo alla ricerca di risposte che niente e nessuno potevano darci, e con il tempo abbiamo capito che la sicurezza che cercavamo ce la potevamo creare solo noi.

Abbiamo passato giorni difficili, giorni di pianti nascosti e di domande senza risposta. Poi, un giorno, ci siamo guardati, abbracciati fino a non sentire più le braccia, e ci siamo detti: assieme, in ogni caso, supereremo qualsiasi cosa! 

Thiago e l’amore incondizionato

Thiago è semplicemente nostro figlio, niente e nessuno ce lo avrebbe potuto portare via, non l’avremmo mai permesso, e con quella promessa ci siamo presi l’incarico di essere i genitori migliori che Thiago potesse desiderare, dando il supporto necessario e soprattutto l’amore incondizionato.

Thiago è nato il 13 dicembre ed è stato il giorno più bello delle nostre vite, l’abbiamo guardato con tanta curiosità, ed era semplicemente sano e bellissimo! 

Le brutte cose che c’eravamo immaginati, le problematiche illustrate su internet con percentuali spaventose, le paure, la rabbia provate prima di quel giorno, in un attimo sono svanite e non sono mai più tornate. Il motivo? Thiago è semplicemente nostro figlio, non è la trisomia. Quando lo guardo, lo tocco, lo bacio, io non vedrò mai la sindrome.

Non siamo speciali, bravi e forti, come qualcuno ci ha detto, siamo genitori, e lo siamo stati ancora di più dal 6 agosto 2019. Si tratta di scelta, la scelta del cuore, dell’amore, e tutti sono in grado di seguirla, basta volerlo, e auguro a tutti di fare questa scelta, perché ad oggi un mondo senza Thiago non lo voglio neanche lontanamente immaginare!

La vita ti mette di fronte a degli ostacoli, a delle scelte, a delle paure, ma ti regala anche tante gioie, sorrisi e batticuore fortissimi, sta solo a noi scegliere su quali di essi soffermarsi.

Non sarà tutto facile, non sarà sempre semplice, ma sicuramente sarà unico e speciale, e noi siamo ricchi di amore e di speranze, ricchi di vita, perché sì, abbiamo veramente vinto la lotteria e un premio migliore di Thiago non esiste!