Di Sarah Kamsu
Hxouse è un centro di pensiero, una scuola per imprenditori creativi. Si trova nel Queens Quay East a Toronto. Uno spazio di 2.787 metri quadrati dotato di tecnologie e risorse all’avanguardia per una miriade di diversi campi creativi.
Hxouse applica la pratica dell’apprendimento interdisciplinare, distaccandosi dall’educazione tradizionale: le scuole d’arte non insegnano a fare affari e alle scuole di business non interessa nulla dell’arte.
Hxouse è un incubatore, un rifugio sicuro per creatori ed artisti. Un luogo di ridimensionamento e tutoraggio in cui i giovani possano imparare a costruire un’impresa e vivere delle proprie capacità.
Incontriamo al Vibram Connection Lab di Milano Ahmed Ismail, cofondatore di Hxouse insieme ad Abel Tesfaye, meglio noto come Weeknd, famoso cantante e suo amico di lunga data, e a La Mar Taylor, direttore creativo.
Ahmed è un canadese di origini somale, sua madre è partita trent’anni fa per il Canada, con poco più di 600 dollari in tasca. Ci racconta di come è stato crescere in un paese multiculturale, in cui ha imparato, anche grazie alla scuola, a convivere con persone di culture e tradizioni differenti.

«Nessuno è forzato ad integrarsi ad un unico modello sociale, ci tolleriamo a vicenda. Conosciamo i diversi tipi di culture, anche all’interno degli stessi gruppo di provenienza. Ci sono diversi tipi di latini, di indiani, di cinesi. Per esempio, i miei amici non musulmani festeggiano con me le feste musulmane, impariamo a convivere il più possibile secondo uno spirito di fratellanza, accettando l’identità culturale di ognuno. In adolescenza, i miei amici del college mi chiedevano: “Perché tu stai a sognare? Dai, troviamoci un lavoro!”. È vero, loro hanno avuto la possibilità di comprarsi la macchina nuova, di spendere soldi molto prima di me. Ed è questo che alla fine ti insegna la scuola: studia tanto, passa gli esami, ottieni il diploma e troverai un lavoro. Ma ti troverai a dipendere da questo per sempre, e io non volevo. La scuola non ti insegna a sognare in grande, né ti dà gli strumenti per concretizzare i tuoi sogni. Anzi, te li fanno sembrare lontani, lontani, finché uno finisce per lasciarli nel cassetto, dimenticarli e non crederci più. Soprattutto se si parla di arte. “L’arte non fa soldi”, dicono. Sicuramente è meglio avere una laurea, una formazione. Io mi sono laureto in Scienze Politiche e Pubbliche Relazioni, alla Wayne State University di Detroit. Ma la laurea non è una garanzia per i tuoi sogni. Ho fondato la mia società di marketing lavorando per il Super Bowl, per l’NBA, ho lavorato in politica per tre anni e nel 2018 ho co-fondato Hxouse. Nel 2017 avevo letto un tweet di Taylor, oggi mio collaboratore, che diceva di essere stanco di vedere opportunità mancate per i giovani creativi senza strumenti. Condividevamo il progetto di costruire per loro una sorta di struttura imprenditoriale a Toronto, siamo tutti e tre cresciuti lì nel sobborgo di Scarborough, siamo tre ragazzi di meno di 35 anni, tutti e tre canadesi afrodiscendenti, ci siamo trovati come partners perfetti.vTaylor e io siamo di fatto i volti di Hxouse, mentre Weeknd, che vive principalmente a Los Angeles, è per lo più un partner silenzioso. Oggi è una star del pop mondiale con tre Grammy, un Oscar e oltre cinque miliardi di stream, ha conquistato l’industria della musica».
Il cuore di Hxouse è donare attenzione, rispetto e dignità all’arte, stimolare i giovani a credere nelle proprie idee e sogni.
Ad esempio, uno dei programmi di tutoraggio a supporto dei talenti, si chiama «No more dreams», li stimola a «smettere di vedere i sogni come solo sogni, ma di guardarli come fossero piccole o grandi cose da realizzare». Un cambio di prospettiva che aiuta a stimolare l’ambizione necessaria.

Hxouse è la risposta a un bisogno che i tre fondatori hanno vissuto sulla propria pelle: «non vogliamo che i giovani creativi debbano patire le nostre stesse difficoltà. Hxouse una struttura che facilita le connessioni tra talenti e industria, tra talenti futuri e persone che hanno già ottenuto il successo».
Già molti professionisti e celebrità si sono sedute sulle poltrone dell’hub, come insegnanti, tutor o semplicemente come relatori. Daniel Arsham, Es Devlin, Halsey, La La Anthony, Metro Boomin, Swizz Beatz, Bella Hadid e tanti altri.
Oggi il loro progetto è quello di espandersi e Milano potrebbe essere la loro prossima sede, l’Africa è nella loro agenda.
«Gli artisti di tutto il mondo hanno bisogno di luoghi in cui scambiare idee, nuove visioni del mondo, in cui pensare, creare, condividere esperienze, stabilire relazioni con persone di altri settori, costruire e prosperare. A volte basta portare quella scintilla, qualsiasi interazione è un’opportunità per imparare. Ognuno di noi deve restare originale, autentico, trovare la propria voce, il proprio sound, la propria energia creativa. E finché lavoreremo sulla nostra arte, svilupperemo le nostre identità individuali prima di tutto. Ne va del nostro futuro globale. Un giorno le idee varranno davvero più dei soldi, le idee brillanti, innovative, di valore saranno la nostra nuova moneta. Sono le idee a fare i soldi non i soldi a fare le idee. Abbiamo bisogno di scuole che istruiscano senza anestetizzare la nostra creatività, ma che al contrario la risveglino, perché è già dentro di noi. La scuola deve essere un ambiente stimolante, dove si impari a collaborare e condividere in gruppo, senza la competizione. Pensare, agire fuori dagli standard e incrociando più settori al di fuori della nostra disciplina, può davvero cambiare il nostro mondo e il modo in cui sentiamo e vediamo il mondo».