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    Home Interviste La relazione tra cancro e cibo – L’intervista a Franco Berrino

    La relazione tra cancro e cibo – L’intervista a Franco Berrino

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    Il Bullone
    -
    10 Gennaio 2020
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      Di Margherita Luciani

      Nella redazione del Bullone c’è un gran fermento. Da mesi attendiamo con entusiasmo l’incontro con il professor Franco Berrino, medico epidemiologo di fama mondiale, per moltissimi anni direttore del dipartimento di epidemiologia dell’Istituto dei Tumori di Milano. Già dal 1975, quando iniziò a lavorare all’Istituto dei Tumori di Milano, si è occupato della relazione tra cibo e cancro: «Abbiamo iniziato con un grande studio internazionale sui tumori della gola e così, piano piano, ho cominciato a studiare l’alimentazione. Poi sono arrivate le conferme dagli studi». In redazione c’è grande fermento perché il tema interessa un po’ tutti, chiunque sia passato attraverso un’esperienza oncologica non può non aver sentito parlare di Franco Berrino, il medico che studia da tutta la vita i poteri magici dell’alimentazione: quei poteri che insiti nei cibi possono prevenire e anche influenzare l’andamento di un tumore e di molte altre malattie. Eh sì, perché, come scrive Berrino, in uno dei suoi libri più famosi, «le cause della maggior parte delle malattie croniche si nascondono nella nostra vita quotidiana. In tutto il mondo le istituzioni scientifiche e sanitarie sono purtroppo chiamate a rispondere a leggi di mercato che hanno interesse a mantenerci in vita, ma non in salute: non possiamo, per ora, contare su di loro per ridurre il rischio di ammalarci. Ci sono d’altra parte sempre più prove scientifiche che indicano come opportune scelte nutrizionali ed esercizio fisico, associate a tecniche di training cognitivo, di respirazione e di meditazione, siano essenziali per rallentare i processi d’invecchiamento, favorire una longevità in salute, prevenire le malattie croniche tipiche della nostra era, o facilitarne la guarigione». In modo chiarissimo e inequivocabile ci dice: «Non c’è nessun interesse economico a favorire la prevenzione. Ammalandoci facciamo salire il PIL». In un mondo consumista pullulano anche le fake newssul cibo, quelle che più di tutti influenzano negativamente le persone nella scelta dei cibi: la pubblicità è la principale responsabile di scelte alimentari inconsapevoli e sbagliate. Si vedono pubblicità di yogurt miracolosi che abbassano il colesterolo, di margarine vegetali naturali e di prodotti presentati come artigianali, ma che in realtà non lo sono. 

      Il Professor Franco Berrino al Vibram Connection Lab con i cronisti del Bullone (Foto: Sandra Riva)

      Secondo il professor Berrino, è necessario abolire tutti i cibi di derivazione industriale, e una delle sue raccomandazioni principali è: «mangiate solo cibi con ingredienti che anche la vostra nonna riconoscerebbe». Uno dei principali indagati è lo zucchero, insieme al latte: peggiorano l’acne giovanile e fanno perdere i capelli. Berrino punta il dito anche contro gli ormoni femminili: «viviamo in un mondo immerso in ormoni femminili: sostanze plastiche, pesticidi, cibo, in particolare il latte. Le bambine hanno il menarca sempre prima e questo rischia di bloccare la crescita. Quel rivestimento bianco che c’è nelle lattine contiene il bisfenolo che è un potente estrogeno». Per questo, il cibo industriale è assolutamente da evitare, ed è da preferire il biologico. 

      Secondo il professore è lo stato infiammatorio, il cui indicatore biochimico è la PCR, che determina il cancro e tutto il gioco sta nel ridurre la PCR mediante una sana alimentazione, un esercizio fisico regolare e la pratica della meditazione interiore.

       «Comprate i cibi e cucinateli», è il suo motto. «La gente non ha tempo di cucinare, ma ha il tempo di guardare i cuochi in cucina», dice scherzando. Bisogna tornare ai ritmi lenti di una volta, mettere amore e consapevolezza nella preparazione dei cibi e imparare a gustare ciò che si mangia. Le cause del cancro sono moltelplici: difetti nei nostri geni, sostanze inquinanti e radioattive, etc. Tuttavia, la cellula tumorale deve trovare un ambiente favorevole, degli stimoli di crescita, dei fattori dell’infiammazione: questi fattori sono importanti perché fanno crescere i bambini, ma così come fanno crescere i bambini, fanno crescere anche il cancro. Il latte ne contiene molti e per chi ha avuto malattie oncologiche è assolutamente da evitare: «Il latte di oggi è davvero una porcheria. Oggi le vacche fanno 40/50 litri di latte al giorno. È drammatico. Dopo due anni sono da rottamare. È una cosa terribile. Ci sono degli ottimi latti di cereali, di mandorla. Pubblicamente raccomando ai malati di cancro di non bere latte, anche se una persona è del tutto guarita, anche per ridurre il rischio di un altro tumore». Fondamentale è anche tenere la glicemia bassa con la limitazione di alimenti come riso bianco, zucchero e farina 00.

      vegetables on the soil

      Di solito gli oncologi non danno raccomandazioni su come comportarsi rispetto all’alimentazione in corso di tumore. Perchè non c’è educazione alimentare per i pazienzi oncologici anche in centri considerati all’avanguardia? Perché i medici non ci aiutano? «Perché né i medici né i gastroenterologi studiano niente sul cibo». Berrino ironizza: «Cosa c’entra il cibo con l’apparato gastroenterico?». «Una volta i medici usavano gli alimenti per ridurre l’infiammazione». 

      A un certo punto notiamo che gli si illuminano gli occhi quando parla di cibo: si intravede tutta la sua passione. Per lui il concetto di cibo assume una sacralità unica, un potere curativo per il corpo e per l’anima. La via della leggerezza è il suo ultimo libro: «L’ipotesi in questo libro è che noi viviamo in una società di consumi, che non si regge se noi non consumiamo. Infatti ci riempiamo di beni inutili. Siamo infelici e abbiamo bisogno di un bicchiere di spritz per compensare». Bisogna tornare alle origini e a cucinare come la bisnonna, con ingredienti semplici e genuini. «Per alleggerire il nostro corpo dobbiamo mangiare cibi, non trasformazioni industriali dei cibi. Cibo vero, non cibo in scatola, mangiare con moderazione e prevalentemente vegetali. Per alleggerire la nostra anima dobbiamo privilegiare la vita semplice, naturale, consapevoli della bellezza di ogni atto quotidiano, piuttosto che la vita organizzata da agenzie di divertimento, acquisti, viaggi, spettacoli, televisione».

      Ma com’è il piatto ideale di Franco Berrino? Il piatto ideale deve essere composto da verdure, cereali integrali e da proteine in forma di legumi: questo, insieme a un costante esercizio fisico e a una sana meditazione, è il suo elisir della longevità che aiuta a ridurre il rischio di insorgenza di cancro del 50%.

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