Odio – La sfida che nasce dal senso di umanità

Di Tommaso Mosca Mondadori

L’odio nasce dalla paura del diverso, di tutto ciò che non conosciamo ed esula dal nostro concetto molto relativo di normalità. La diversità, al contrario, è il più grande valore che ci caratterizza e ci rende unici: la bellezza sta proprio nella sua scoperta. Le persone invece, preferiscono vivere nell’ignoranza, si sentono più sicure, perché la conoscenza richiede un cambiamento. Più si allontana dal ragionamento, dall’attenzione alle differenze, più l’uomo asseconda i suoi istinti più bassi. La paura prende forma nei comportamenti discriminatori contro individui classificati come diversi. Che si tratti del colore della pelle o del credo religioso, dell’orientamento sessuale o della disabilità corporea o mentale, coloro che li condannano a priori, li dileggiano, li additano come il male della società, si nutrono di pregiudizi e stereotipi che continuano ad alimentare la loro ignoranza. 

La paura diventa odio attraverso l’ignoranza. Eppure dietro la nostra presunta sicurezza si nasconde una paura ancora più grande, la paura di noi stessi. Che comincia nell’ignoranza verso chi noi siamo veramente. Diversi perché unici, come tutti. La figura di Edipo, che risolve l’enigma della Sfinge ed è allo stesso tempo salvatore e distruttore, figlio e marito della stessa donna, simboleggia il dilemma umano che non riesce a dare una risposta alla domanda fondamentale: «Chi siamo veramente?». Così la paura di noi stessi si tramuta in odio quando incontra lo sguardo degli altri. 

Sono sempre più comuni i casi di omosessuali omofobi o di immigrati razzisti. Se nel primo caso l’influenza negativa da parte della famiglia spesso gioca un ruolo decisivo; nel secondo, invece, l’odio tra etnie diverse di immigrati, scatena una corsa all’integrazione che crea ulteriori discriminazioni, in una ricerca sempre più esasperata alla demonizzazione del diverso. 

Per chi si nutre di pregiudizi in un atteggiamento di diffidenza, il fenomeno crescente della criminalità legata a gruppi consistenti di extracomunitari, dà corpo alla paura rafforzando la xenofobia e una richiesta di maggiore sicurezza. Il problema sta proprio qui, tra l’apertura al diverso e la spinta alla solidarietà da una parte, e un’emergenza sociale dall’altra. Ma non si può sfuggire alla sfida che nasce dal senso di umanità e dal nostro dovere di cittadini di lavorare per una comunità che sappia guardare in faccia alla paura e porsi davanti ai problemi senza farsi dominare dall’odio.