Conversazioni con gli imprenditori – Lodovico Giustiniani, amministratore delegato di Borgoluce

Cosa significa essere imprenditore oggi? Quali sono le sfide?

Quali poteri e responsabilità hanno nella nostra società? Il Bullone con questa rubrica cerca di rispondere a queste e altre domande conversando con imprenditori di successo, consapevoli o meno consapevoli decisori del mondo contemporaneo, che possono muovere le leve economiche e incidere sulla nostra società. Incontri che nascono con l’ambizione di stimolare e ispirare i lettori, ma anche indagare gli errori del passato, le responsabilità condivise, stimolare pensieri e azioni che tengano in considerazione i giovani, le fasce più fragili, il bene comune, il nostro pianeta, e non solo gli interessi di una sola azienda o persona. Pensare, Fare e Far Pensare, i tre principi del Bullone per costruire insieme un futuro realmente sostenibile. In questo numero Lodovico Giustiniani e Alberto Zanatta con Bill Niada, imprenditore sociale, Eleonora Prinelli, ragazza del Bullone. Modera Sofia Segre. 

Di Ada Andrea Baldovin

Per la prima edizione di Conversazioni tra imprenditori e giovani, siamo con Bill Niada, imprenditore sociale, Eleonora Prinelli, portavoce dei ragazzi del Bullone e Lodovico Giustiniani, amministratore delegato di Borgoluce, che ci ospita in una bellissima cornice.

LODOVICOBorgoluce è un’azienda agricola molto estesa e diversificata, che si trova sulle Prealpi trevigiane. Appartiene alla famiglia Collalto, che risiede in questo luogo da dieci secoli (mille anni!). Appena arrivati, eressero numerosi castelli a difesa del borgo e, da diversi secoli hanno iniziato ad occuparsi di agricoltura. Negli anni l’azienda ha sempre avuto la capacità di innovarsi. È rimasto il rispetto della biodiversità attraverso le molteplici attività agricole e zootecniche. Ancora oggi infatti, la parte dell’allevamento è estremamente importante, così come un’intera parte dell’azienda dedicata ai seminativi e una parte al bosco e al pascolo. L’attività più importante è la viticoltura. Ci troviamo nella zona del Prosecco, negli ultimi anni questo prodotto ha visto un periodo molto felice a livello nazionale e internazionale. Abbiamo inoltre ampliato l’accoglienza e l’ospitalità grazie alla nascita di nuovi alberghi e ristoranti. Per essere imprenditori bisogna avere due doti: una visione, per prevedere il futuro, e una buona dose di ottimismo. Servono poi chiaramente le infrastrutture e gli enti di ricerca per riuscire ad innovarsi.

SOFIALa parola «visione» mi fa venire in mente Bill. Cos’è per te essere imprenditore?

BILLIn questo momento mi considero un imprenditore sociale. Per quanto mi riguarda, è cercare di ispirare i ragazzi.

SOFIATu Bill citi i giovani. Volevo chiedere ad Eleonora, da giovane, che cosa vorresti chiedere agli imprenditori?

ELEONORA: Che ci trasmettano la loro esperienza, affinché possiamo trarre ispirazione per guardare alle problematiche presenti e future a 360°, partendo magari dall’incontro con l’altro, per fare un lavoro che sia più inclusivo.

SOFIACos’è l’inclusione? 

LODOVICO: Sono tutti i valori che devono ispirare un’azienda e i suoi obiettivi. Oggi il mondo è più veloce e incerto, quindi anche l’inclusione e l’avvicinamento dei giovani al mondo del lavoro. È molto importante per dar loro fiducia nel futuro.

SOFIAQuando pensate ai giovani che scendono in piazza, vi sentite lontani o in contatto con loro? Esiste una connessione?

BILL: I giovani sono delle persone che possono e devono sognare, che vogliono costruire la loro vita e credo quindi, che siano un enorme bacino di energia con una gigantesca possibilità di incidere. Il problema siamo noi (la mia generazione), perché dobbiamo sostenere questo cambiamento. Come imprenditori abbiamo una responsabilità e dobbiamo iniziare a mettere delle priorità: lasciare da parte l’ambizione di ricchezza e guardare più a costruire un mondo migliore in cui tutti possiamo vivere bene. I giovani si meritano di ricevere questo dono: il loro futuro.

ELEONORASicuramente le nuove generazioni hanno il desiderio di realizzarsi. La visione del futuro è più fragile rispetto a quella che avevano i miei genitori.

LODOVICONoi cerchiamo di assumere sempre più giovani e collaboriamo con i ricercatori per avere idee innovative. Creare posti di lavoro è un dovere, viste le nostre dimensioni.

SOFIAQuali sono i valori che vorreste lasciare?

BILL: Fare una cosa che piace e cercare di non avere delle grandi aspettative, nel momento in cui si impara, sarà più facile vivere la vita. Non aspettarsi niente, ma essere pronti ad affrontare tutto quello che arriva. Quel che importa è essere felici e rendere felici.

LODOVICOPer me la priorità è di riuscire sempre a sognare: avere degli obiettivi e cercare di raggiungerli.

SOFIAPer me non ci può essere serenità senza una crescita. Ho l’impressione che si cresca sempre senza avere un freno. Cosa ne pensate della crescita continua? 

BILLÈ un grande problema. In natura non c’è niente che cresca in continuazione. Si nasce, si cresce, si raccoglie un bagaglio e si va in equilibrio. Oggi manca il concetto dell’equilibrio.

ELEONORATorna l’idea del volersi realizzare. Bisogna assorbire l’esperienza di chi ti sta attorno e provare a fare tutto.

SOFIAChiudete gli occhi e immaginate un momento in cui avete incontrato una cultura diversa dalla nostra che vi ha ispirato…

BILLUn viaggio in un posto poverissimo dove la gente però era estremamente allegra e libera dalle preoccupazioni, dai vincoli e dagli stereotipi.

ELEONORAIl libro La Coda, di Sorokin, raccontava delle code infinite che i russi dovevano fare per comprare beni di prima necessità, durante il periodo sovietico. Code che duravano giorni e durante le quali si creavano amori, amicizie e senso comunitario. Oggi invece, tutto va veloce, forse ritrovare un po’ di lentezza ogni tanto non sarebbe male.

LODOVICOUn momento legato a mio suocero: doveva spedire una lettera e la segretaria gli domandò se si trattasse di una lettera privata o aziendale, per addebitargli il francobollo. Capii che lui non si sentiva il proprietario dell’azienda, ne era il custode. Aveva ricevuto un bene e aveva il dovere morale di mantenerlo e incrementarlo per passarlo alle generazioni future. 

SOFIAIl Bullone ha tre princìpi: Fare, Pensare e Fare Pensare, in che ambito pensate di poter migliorare la vostra azione per la società?

BILLNell’ambito della comprensione, saper scindere il necessario dal superfluo. Mettere davanti quello che è importante. Tramandare quello che abbiamo, possibilmente migliorato, a chi ne godrà in futuro. Bisogna pensare al bene comune.

ELEONORARiuscire a sviluppare delle relazioni positive che portino a una crescita.

LODOVICOTrasmettere che il mondo del lavoro è un mondo importante. Nelle ore lavorative è necessario che le persone stiano bene e che siano motivate. Questa dovrebbe essere la capacità dell’imprenditore. Chi lavora in azienda fa parte dell’azienda e deve essere partecipe in tutto.