«Avrei voluto» piangere di gioia e di dolore


Di Paolo Piantanida

Avrei voluto…

Ti ho conosciuto mezzora soltanto (alla stampa del Bullone), ma sei diventato subito un esempio di quel che vuol dire amare il proprio lavoro, mi piacerebbe lo capissero tante persone che hanno la «fortuna» di lavorare nella mia azienda o in altre realtà.

Sentire le tue parole: «quanto vorrei ritornare a sporcarmi le mani di inchiostro e sentirne il suo odore, ma credo sia impossibile…», mi ha fatto stare male. Ho visto i tubicini che avevi sul corpo e mi è crollato il mondo addosso, la vita purtroppo troppe volte è ingiusta e non riesco a capirne il perché.

Ti assicuro che delle tue parole ne ho fatto tesoro e le ho portate ad esempio a molte persone.

Te ne sei andato il giorno prima di quello che per me era un giorno di incredibile follia: Alessia che faceva 6,5 chilometri in bici sul Passo Falzarego, con quel gruppo di scalmanati dei B.Liver e il loro Viaggio delle Stelle. Ho pianto di gioia e di dolore per quello che era successo in così poco tempo.

Il rammarico è che non ci sei potuto essere «fisicamente» con loro, ma un uccellino mi ha detto che eri profondamente nei loro cuori, il Viaggio delle Stelle alla fine lo hai fatto anche tu.

Avrei voluto… conoscerti meglio.

Buen Camino!