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Sono Jacopo, un ragazzo di diciassette anni che studia relazioni internazionali (finanza e marketing). Sono cresciuto in una normale famiglia di Pantigliate. Oltre alla passione del calcio, ho una passione trasmessa da mio padre, quella per i motori.
Quando tutto va male o semplicemente ho voglia di sfogarmi, prendo la moto e parto. Dove? Dove voglio, perché in moto posso farlo. In una calda sera d’estate, avevo la testa incasinata, avevo litigato con i miei familiari e due miei amici, dovevo sfogarmi, liberare la mente. Allora sono salito sulla mia bambina a due ruote e dopo due curve in stile pilota di moto GP, sono sfrecciato sulla statale. A volte ci vuole un intero serbatoio di benzina prima che tu riesca a riordinare le idee. Secondo me si vive più andando cinque minuti su una moto, di quanto non si faccia in una vita intera. Se fai le vacanze in moto, tutto assume un aspetto completamente diverso. In macchina sei sempre in un abitacolo; ci sei abituato e non ti rendi conto che tutto quello che vedi da quel minuscolo finestrino, non è che una dose supplementare di TV. Sei un osservatore passivo e il paesaggio ti scorre accanto noiosissimo dentro una cornice. In moto la cornice non c’è più. Hai un contatto diretto con quello che ti circonda. Non sei uno spettatore, sei nella scena, e la sensazione di presenza è travolgente.
Quel rombo magnifico che mi fa innamorare ogni volta che “sgaso”, un amore che cresce ancora di più quando spingo al massimo e via con la prossima marcia. Quando accelero e supero a sinistra, supero tutto, chi mi sta davanti, supero me stesso e i miei problemi. Il vento che mi colpisce, che mi avvolge e che mi abbraccia. Un senso di libertà unico, ogni centimetro di strada mi rilascia un emozione indescrivibile come se fossi onnipotente e nessuno può toccarmi. L’adrenalina che mi scorre nelle vene, la dopamina che aumenta sempre di più mi rende il ragazzo più felice del mondo. Tutto ciò è alquanto gratificante ma come tutte le cose belle finiscono. Quando scendo dalla sella mi sento come se avessi aggiunto un pezzo di un puzzle nella mia vita, del mio puzzle, e l’unica cosa che mi passa per la mente è il prossimo da aggiungere.
La vita stessa è come un viaggio in moto. A volte va troppo veloce, a volte fa paura perché ti trovi in situazioni pericolose ma, la vita è così bella che deve essere vissuta a pieno fino in fondo. Deve essere un insieme di adrenalina e di cautela. Vai veloce! Vivi intensamente. Ma non fare l’idiota perché potrebbe finire male.
Il mio sogno è fare “coast to coast” (da una costa all’altra) negli Stati Uniti d’America assieme a mio padre, in sella ad una Harley Davidson. Un viaggio di venti giorni che mi permetterebbe di scoprire gli USA e sicuramente qualcosa in più su me stesso. E il tuo qual è?