Fondazione Eni Mattei

Di Denise Corbetta

Il nostro percorso di Riunioni di Relazione itineranti continua.

Questa volta siamo stati ospiti della Fondazione Eni Mattei nella loro sede a Palazzo delle Stelline, dove insieme agli studenti in alternanza scuola-lavoro e ai ricercatori della Fondazione ci siamo confrontati sui temi della sostenibilità e dei cambiamenti climatici.

La sostenibilità viene schematizzata da un triangolo equilatero basato sull’equilibrio di tre elementi: economia, ambiente, società.

Quando uno dei lati si allunga a scapito degli altri non esiste equilibrio.

Quindi sostenibilità vuol dire conservare l’ambiente attraverso dei meccanismi economici che consentano la qualità della vita della società. Oggi l’equilibrio è lontano, il problema è reale e avrà grandi ripercussioni sulle generazioni future, su noi ragazzi e sui nostri figli se non agiamo subito.

Come ci ha spiegato Alessandra Mazzai, responsabile comunicazione dell’International Center for Climate Governance e autrice del libro “Il clima che cambia”, la temperatura media globale è in continuo aumento e si verificano con sempre maggior frequenza eventi estremi come uragani, piogge alternate a siccità con effetti altamente negativi sul nostro habitat e sulle nostre vite.

Queste trasformazioni sono allarmanti tanto quanto la crisi monetaria e la disoccupazione, ma pochi se ne preoccupano, pensando che non li riguardi. Basterebbe così poco per migliorare la situazione e lavorare tutti insieme sullo sviluppo sostenibile. Non si tratta di rinunciare alla felicità, ma di eliminare il superfluo spesso derivato da desideri illusori.

Quanti di noi passano ore in doccia? Quanti di noi dimenticano accesa la luce? Quanti hanno quelle spie rosse accese su tutti gli elettrodomestici? Basterebbe fare la doccia più velocemente o chiudere l’acqua mentre ci si insapona, spegnere le luci che non servono, non lasciare elettrodomestici in stand-by, stare attenti all’uso dell’auto, rispettare la stagionalità degli alimenti, evitando a un pomodoro di fare il giro del mondo e quindi risparmiando in termini di emissioni di CO2, la causa principale dell’innalzamento della temperatura.

Dobbiamo essere attenti, consapevoli e scrupolosi in qualsiasi scelta legata ai nostri consumi.

Dobbiamo fare cultura, essere curiosi, informarci, divulgare lo stile di vita che vorremmo far prevalere sul pianeta rispetto alle condizioni attuali.

Se è vero infatti che l’azione di un singolo individuo può essere considerata irrilevante, solo attraverso la divulgazione e la cultura condivisa questa può diventare l’azione di 7 miliardi di persone.

Questo è quello che possiamo fare tutti noi, per poter dare vita a un gesto collettivo.

Occorre abbandonare l’idea che la colpa sia sempre di qualcun altro, di un cattivo oscuro, ma dobbiamo prenderci la responsabilità, lavorare sui noi stessi e promuovere un reale cambiamento.

Sappiamo che l’unico vero scopo delle multinazionali è fare profitti, ma non pensiamo mai che per perseguirlo hanno bisogno di noi, i consumatori. Tutti insieme possiamo spingerle a cambiare strategia, possiamo essere noi a dirigere i giochi, cambiando la domanda di mercato!

Noi siamo anche gli elettori dei nostri governi, dobbiamo sentirci responsabili di chi ci rappresenta e quindi dobbiamo essere informati, conoscerne strategie e visioni per poter scegliere.

Non possiamo permetterci di arrivare ad un punto di non ritorno. Si possono fare molte cose nel nostro piccolo e ogni giorno per contribuire al miglioramento della situazione ambientale.

In Europa l’aria è estremamente inquinata, potremmo arrivare a livelli di smog così elevati da dover andare in giro con la mascherina come in Cina.

Per non arrivare a quel punto la direzione giusta da prendere è lo sviluppo sostenibile, siamo ancora in tempo per percorrere questa strada e salvare quello che ancora è salvabile.